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Aggiornato il 19 Giugno 2023

La talea della mimosa: 5 mosse per moltiplicare lo splendido fiore giallo dal profumo intenso

La talea della mimosa.
Piante e fiori

Talea della mimosa: chissà quanti di noi hanno una mimosa in fiore nel proprio giardino. Chissà quante signore avranno ricevuto bouquet colmi di questi deliziosi pon pon gialli. Ebbene con pochi semplici mosse possiamo dare vita a tanti nuovi virgulti.



La talea della mimosa: 5 mosse per moltiplicare lo splendido fiore giallo dal profumo intenso

La mimosa è simbolo della Primavera e della Festa delle Donna. Fu la partigiana e più giovane eletta dell’Assemblea Costituente, Teresa Mattei che legò per sempre la mimosa alla Festa dell’8 marzo. Fra i fiori candidati c’era la viola e l’anemone ma la mimosa era un fiore largamente disponibile, un fiore per tutti.

Fu così che dall’idea di Teresa Mattei la mimosa divenne simbolo della Festa della donna. Dicevamo appunto che è un fiore largamente diffuso e questo anche perché è facilmente riproducibile tramite talea. Vediamo come avviene passo a passo.

foto: © stock.adobe

Idratare il ramoscello di mimosa prima della talea

Per prima cosa dovremo preparare il ramoscello. Sarebbe meglio avere un ramoscello colto direttamente da noi, ma possiamo cimentarci anche con gli steli del fiorista. Per prima cosa dovremo idratare correttamente il ramoscello lasciando in vaso gli steli per almeno un giorno.


Ricordiamo di effettuare sempre un taglio obliquo allo stelo prima di immergerlo in acqua. Questo taglio ne permetterà la corretta idratazione lungo tutto il gambo fino alle infiorescenze.

La talea della mimosa.
foto: © stock.adobe

Preparare il ramoscello

Ora dovremo predisporre il ramoscello che sarà il virgulto di una nuova piantina. Priviamo lo stelo dei fiori, di rami e foglie. Noteremo da subito se sia stato idratato a sufficienza. L’interno sarà verde vivo.

foto: © stock.adobe

L’ormone radicante

Affinché il ramoscello metta radici dovremo utilizzare un ormone radicante. In commercio ne troviamo molti chimici ma ne esistono valide alternative in natura. Ad esempio la cannella che ha anche un potere antibatterico che garantisce al ramoscello di non essere attaccato dai parassiti. Molti utilizzano l’aspirina in polvere oppure il gel d’aloe.

Predisporre i vasi

Prendiamo dei vasetti in resina da vivaismo come quelli in foto oppure anche dei vasetti di yogurt da 500 grammi. Ai vasetti di yogurt però dovremo praticare dei piccoli fori sul fondo per avere il corretto drenaggio. Li riempiremo quindi con un mix di terriccio universale, torba e perlite. Se non trovassimo la perlite, materiale inerte di origine vulcanica che ha un grande potere drenante, potremo sostituirla con l’argilla espansa.


foto: © stock.adobe

Interrare ed attendere

L’ultimo step è creare con una matita un foro nel terreno di 4/5 centimetri di profondità. Interriamo il rametto con l’ormone radicante e annaffiamo leggermente. Posizioniamo la talea in un luogo luminoso ma non alla luce diretta del sole. Ora non ci resta che attendere.

A distanza di un anno potremo procedere a rinvasare oppure a mettere in terra piena.


foto: © stock.adobe

La pianta della mimosa va coltivata preferibilmente in vaso nel Centro Nord in modo da poter essere ritirata in inverno. Al Sud è invece possibile interrarla in giardino perché in inverno non si verificheranno frequenti gelate. La mimosa predilige posizioni soleggiate ma protette dal vento.

Ecco spiegato come effettuare la talea della mimosa: 5 mosse per moltiplicare lo splendido fiore giallo dal profumo intenso.

Guarda anche: Acacia dealbata, il vero nome della mimosa! Tutto sulla pianta delle donne

 


 

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