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Si possono innaffiare le piante recuperando l’acqua del condizionatore? Ecco cosa accade

Innaffiare le piante con l'acqua del condizionatore
Consigli

Avete mai usato l’acqua del condizionatore per innaffiare le piante? Potrebbe essere un ottimo metodo per risparmiare acqua, vista l’emergenza idrica che sembra peggiorare nel nostro Paese, ma in realtà non è così. Ecco cosa accade se utilizzi esclusivamente acqua del condizionatore, ed ecco come fare per renderla salubre. 



 

Caratteristiche dell’acqua del condizionatore

L’uso frequente dei condizionatori nel periodo estivo può assorbire grandi quantità di acqua dall’aria. Per ridurre gli sprechi si può riciclare l’acqua dei condizionatori e usarla per irrigare le piante, che durante i mesi estivi necessitano di un maggiore fabbisogno idrico.

Prima di approfondire come usare l’acqua del climatizzatore per innaffiare le piante, è bene conoscere le caratteristiche di questa acqua.


Innanzi tutto, l’acqua del condizionatore non si può bere. Inoltre, consiste in umidità condensata, cioè acqua ottenuta dall’aria mediante i processi di raffreddamento, ovvero tramite il gas refrigerante. L’acqua ottenuta dalla condensa viene gettata verso l’esterno e raccolta nei recipienti.

 

Cosa succede innaffiando le piante con l’acqua del condizionatore?

foto: © stock.adobe

 

Vista la siccità e la necessità di innaffiare le piante, è normale voler usare l’acqua in eccesso, ovvero quella prodotta dallo scarico del condizionatore, per irrigarle. Tuttavia, bisogna sapere che, poiché l’acqua del condizionatore proviene dalla condensa, non contiene cloro e sali minerali, indispensabili per nutrire le piante.


Se quest’acqua povera di nutrienti venisse utilizzata per innaffiare le piante, queste con il passare del tempo potrebbero impoverirsi e ammalarsi. Infatti, quando una pianta non ha nutrimento sufficiente, diventa più vulnerabile ed è più facile che venga attaccata dai parassiti, acerrimi nemici.

E quindi, come usare l’acqua del condizionatore per evitare sprechi? Il modo perfetto per rendere salubre l’acqua del condizionatore e idonea per innaffiare le piante domestiche è quello di aggiungere del concime.


In questa maniera vengono addizionate le sostanze nutrienti all’acqua del condizionatore. Le piante cresceranno sane e rigogliose e si eviteranno sprechi inutili di acqua.

 

Quando usare sulle piante la sola acqua del condizionatore

foto: © stock.adobe

 

Come detto prima, l’acqua del condizionatore è povera di Sali minerali e di sostanze nutrienti per le piante, per cui va usata solo in casi sporadici per l’irrigazione. Invece, la si può usare più frequente nel caso si tratti di piante coltivate in substrato acido o lievemente acido.


Va benissimo anche per coltivare piante carnivore e orchidee, ma anche per innaffiare azalee, rododendri, ortensie e altre piante acidofile o lievemente acidofile. Ottima per nebulizzare le foglie, proprio perché assente di sostanze minerali, evita le antiestetiche macchie biancastre generate dal calcare.

Ovviamente, prima di utilizzare l’acqua del condizionatore per le piante, bisogna prestare attenzione alla presenza di sostanze tossiche che possono alterarla. Per avere maggiori probabilità di usare acqua non alterata e priva di sostanze tossiche, è opportuno provvedere alla pulizia regolare dei filtri dell’apparecchio.

Anche il recipiente di raccolta dell’acqua deve essere pulito regolarmente. Infatti, filtro e contenitore, se vengono tenuti sporchi per diverso tempo, possono aumentare le probabilità di sviluppare muffe e funghi, che poi verrebbero trasferite nel terriccio delle piante.

 


Guarda anche > Casa fresca senza condizionatore: 2 metodi infallibili

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